Uscire dall’affanno nella spesa dei Fondi Ue con nuove risorse professionali, formazione continua e servizi di supporto al territorio

Ieri a Forum PA l’evento di lancio del PN Capacità per la Coesione 2021-2027

Evento di lancio del PN Capacità per la Coesione 2021-2027 ieri nella cornice di FORUM PA 2023 con la partecipazione dell’Autorità di Gestione Carla Cosentino, del Direttore f.f. dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Riccardo Monaco e di Nicola De Michelis, Direttore della DG Regio IV della Commissione europea.

Un dialogo tra i relatori e con il pubblico molto immediato, di taglio pratico, coerentemente con la natura del Programma che nel ciclo 2021-2027 dovrà porsi a servizio del Programmi Regionali e del sistema complessivo di governance della politica di coesione per farli funzionare meglio.

Al centro del confronto sicuramente il tema delle assunzioni, cui verrà destinato una significativa quota della dotazione complessiva del PN – 1.2 miliardi di euro – per l’assunzione di circa 2mila specialisti nella gestione dei Fondi Ue presso le amministrazioni locali della Regioni cosiddette Meno Sviluppate: Sud più Sardegna.

Il fatto che la PA conti molti dipendenti è un topos della narrativa sull’Amministrazione pubblica italiana, una “leggenda metropolitana” così l’ha definita Nicola de Michelis che già da qualche anno si sta cercando di sfatare attraverso una politica nazionale assunzionale ed elemento rispetto al quale è coinvolta direttamente l’azione del Programma per “iniettare a livello locale nuove risorse” capaci di migliorare – in modo mirato – la performance degli investimenti dell’Unione europea.

In sinergia con il supporto che il Programma darà alle assunzioni sul territorio, la strategia del CapCoe prevede anche interventi di formazione, completati dalla previsione di una Scuola Nazionale per la Coesione che anche attraverso la collaborazione con soggetti istituzionali di riferimento (Scuola Nazionale dell’Amministrazione, Università, enti di formazione) garantiranno un’offerta formativa specialistica di tipo universitario e post-universitario in un’ottica di formazione continua.

Altra leggenda metropolitana –  collegata alla prima – è quella che l’Italia non spenda i fondi assegnati. L’Italia li spende e li ha sempre spesi, “in affanno” però. In aggiunta agli interventi già descritti il CapCoe erogherà servizi di supporto – sia da remoto che in loco – sugli aspetti più tecnici lungo le diverse fasi di un progetto cofinanziato. Ad esempio a supporto della progettazione, delle procedure di appalto e degli aspetti giuridici, dei controlli, della rendicontazione, del monitoraggio e della valutazione.

I temi delle assunzioni, della formazione e della gestione del rischio connesso all’attuazione di un Programma così tecnico che peraltro introduce la novità di un finanziamento da parte dell’Unione europea non collegato ai costi sostenuti bensì ai risultati raggiunti, sono stati oggetto di alcune domande conclusive poste dal pubblico.

C’è attenzione verso questo strumento, era già stato evidenziato dalla Commissione europea il giorno precedente l’evento in sede di Comitato di Sorveglianza ed è stato ricordato anche ieri, commentando che il Programma verrà presto presentato anche in Polonia. Anche altri Stati membri guardano infatti a quello che si realizzerà in Italia per rafforzare le amministrazioni e renderle capaci di spendere di più e meglio i Fondi Ue per la crescita e la riduzione dei divari di sviluppo territoriale.

Evento lancio PN #CapCoe 18 maggio 2023 FORUMPA

Un breve racconto video dell’evento di ieri sarà presto disponibile e diffuso attraverso i canali di comunicazione del #capcoe.

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