Tre ”Toscane” nel report Sisprint di Unioncamere

5 dicembre 2019 – t24 de Il Sole 24 Ore

«I nostri territori hanno bisogno di confrontarsi con il contesto economico europeo: se la Toscana ha ottime performance nel contesto italiano, mostra maggiori criticità a confronto con i Paesi europei». Così Riccardo Breda, presidente di Unioncamere Toscana, ha commentato i risultati del nuovo report su economia, imprese e territori nell’ambito del progetto SiSprint, realizzato da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione territoriale.

«Il tradizionale gap della regione – ha osservato Breda – tra le due zone, interna e costiera, oggi mostra una terza zona a differente velocità, quelle aree montane che vedono un crollo demografico a vantaggio delle città. Le infrastrutture materiali e immateriali sono oggi più che mai importanti per lo sviluppo delle nostre imprese. Il progetto SiSprint ci aiuta ad ascoltare i territori e per questo occorre impegnarci a portarlo avanti. Altrettanto importante è coinvolgere il sistema delle associazioni di categoria che possono far emergere le problematiche delle imprese, che poi SiSprint ascolta».

Secondo il rapporto, si evidenzia un vero e proprio cambiamento di pelle del modello di specializzazione produttiva della Toscana, in cui sembrano emergere in misura sempre più evidente settori “leggeri”, di servizio, o anche di tipo manifatturiero, ma comunque sempre legati alle tradizioni locali ed al territorio: è il caso dell’agroalimentare, del turismo e della valorizzazione dei beni culturali. Altre realtà manifatturiere storicamente localizzate in regione perdono peso, mentre insediamenti industriali storici, come quelli della chimica-farmaceutica, tengono le posizioni, oppure crescono in misura molto contenuta.

«Come risulta – si legge in un nota di sintesi – dai dati Open Coesione, a settembre 2019, su 863 milioni di euro di pagamenti effettuati a valere sul ciclo 2014-2020, si trova una chiara conferma di quanto la politica per lo spostamento verso la frontiera dell’innovazione dei sistemi produttivi sia prioritaria per la Regione in esame: la ricerca e innovazione assorbe il 23% del totale, ben al di sopra della media nazionale, che è del 15%. A questa va aggiunta una quota destinata ad Agenda digitale pari al 4%. Considerando anche la spesa in investimenti di tipo energetico, dunque, le erogazioni destinate al comparto high tech regionale costituiscono il 28% del totale, una quota ragguardevole, se confrontata con quella italiana media. Il 7% destinato all’istruzione, infine, rappresenta un’altra spesa a supporto dei processi innovativi regionali».

https://toscana24.ilsole24ore.com/art/oggi/2019-12-05/toscane-report-sisprint-unioncamere-185450.php?uuid=ABJl56G

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