Smart working e servizi digitali, 42 milioni ai piccoli Comuni

Pubblicato l’avviso nell’ambito del Pon Governance 2014-2020: le risorse destinate alla riorganizzazione del front e del back office. Riflettori sulla diffusione del lavoro agile

21 maggio 2020 – CORCOM
Federica Meta
Risorse a sostegno della digitalizzazione dei piccoli Comuni.
 È stato pubblicato il bando che mette a disposizione 42 milioni di euro nell’ambito della strategia programmatica “Pon Governance e Capacità Istituzionale”: si tratta di tutte le risorse rimaste disponibili in relazione alla fase finale della programmazione 2014-2020

“La PA supporta l’Italia nel delicato momento della ripartenza che deve trasformarsi in vero e proprio rilancio – commenta la ministra della PA, Fabiana Dadone – E la Funzione pubblica fa la sua parte, con un ingente sforzo finanziario, in favore dei piccoli comuni, per consentire loro di agganciare il treno dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’efficienza”.

L’utilizzo delle risorse sarà destinato al potenziamento della qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese, attraverso la riorganizzazione in chiave digitale, l’aumento della trasparenza e dell’accesso ai dati con riferimento alle politiche di open government.

Focus anche sulla gestione del personale e organizzazione delle strutture amministrative, con attenzione particolare alle  materie del bilancio, della contabilità, della gestione personale e della riscossione dei tributi anche attraverso l’utilizzo di nuove piattaforme digitali (ad esempio adesione alla piattaforma Pago PA).

Nelle scorse settimane la ministra Dadone, commentando i dati relativi all’adesione delle PA allo smart working, aveva evidenziato un ritardo proprio nei piccoli Comuni. E promesso – è uno degli obiettivi della collaborazione con Assinter – di dare priorità ai piccoli enti. In questa prospettiva parte dei fondi del Pon potranno essere utilizzati per il potenziamento dello smart working, attraverso l’adozione di specifici modelli organizzativi e soluzioni strumentali anche avendo riguardo alla emergenza sanitaria sino al rientro alle condizioni di normalità.

Si punta anche allo sviluppo di modelli di gestione delle politiche territoriali per il miglioramento dell’efficienza organizzativa e dei processi amministrativi, anche attraverso forme efficienti di gestione associata di servizi locali, di gestione delle risorse provenienti dalla programmazione europea, di programmazione e gestione di piani e modalità di reclutamento del personale.

 Come partecipare al bando

Le amministrazioni potranno inviare la propria adesione rispondendo, in forma singola o aggregata, all’avviso per la manifestazione di interesse pubblicato dal Dipartimento della funzione pubblica sul proprio sito istituzionale, che resterà aperto fino a settembre 2022. Nell’ambito della manifestazione d’interesse le Amministrazioni saranno chiamate ad esprimere il proprio fabbisogno specifico.

A seguito della periodica valutazione di ammissibilità delle domande di partecipazione inviate, i Comuni accederanno alla seconda fase dell’iniziativa, che prevede il supporto nella progettazione del proprio Piano di intervento a partire dai fabbisogni espressi e dai conseguenti ambiti di attività previsti, da parte uno o più centri di competenza nazionale individuati. Nei Piani di intervento verranno definite nel dettaglio le modalità attuative, il calendario delle attività e la dotazione finanziaria. I Piani di intervento saranno quindi valutati e finanziati dal Dipartimento della funzione pubblica fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Le attività previste dai Piani di intervento verranno realizzate, in accordo con le amministrazioni destinatarie, da uno o più centri di competenza nazionali individuati, che provvederanno a rendicontare al Dipartimento della funzione pubblica le attività realizzate, sollevando i soggetti destinatari da ogni onere di rendicontazione, o comunque attraverso modalità di rendicontazione semplificate, come ad esempio, i costi forfettari (lump sums), che riducono significativamente gli oneri amministrativi in capo ai comuni.

https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/smart-working-e-servizi-digital-42-milioni-ai-piccoli-comuni/

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