Il Contratto di Fiume Ofanto “caso di studio nazionale”

«L'INNOVAZIONE CHE FA SCUOLA». Lo strumento di programmazione negoziata promosso dalla governance pubblica è stato selezionato come progetto modello in Italia da approfondire nell’ambito della sessione dedicata al tema della partecipazione e responsabilità

2 aprile 2019 – Nuova Irpinia
Redazione
Il Contratto di Fiume dell’Alto Ofanto è stato selezionato come Caso Studio per essere presentato nell’ambito della sessione dedicata al tema della partecipazione e responsabilità.
Sarà trattato ad uno dei tavoli tematici nell’ambito dell’incontro tecnico promosso dall’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume, dedicato alla partecipazione dei portatori di interesse nei Contratti di fiume il 9 aprile prossimo a Roma. «Tale presentazione avrà lo scopo di stimolare il successivo dibattito che avverrà tra i partecipanti suddivisi in tavoli di discussione e dovrà concentrarsi sugli aspetti salienti maturati nell’esperienza in oggetto che possano essere trasferiti utilmente in altri contesti», si legge nel programma ministeriale.
In sostanza, il “Contratto di fiume” irpino, il primo che in Campania sarà realizzato tra quelli messi in cantiere, viene indicato come un esempio da considerare sotto i profili della partecipazione (al territorio, alle istituzioni, ai cittadini, ai portatori di interessi diretti e indiretti) e della responsabilità (attenzione per territorio ed equilibri ecologici). Nel caso irpino, c’è una governance istituzionale che ha progettato un Contratto (un insieme di obiettivi e regole per realizzare la tutela del corpo idrico con iniziative di sviluppo economico, sociale e ambientale) ritenuto dall’Osservatorio in grado di conseguire i risultati stabiliti in premessa.
La salvaguardia delle acque come premessa degli investimenti in attività compatibili e sostenibili, dall’agricoltura multifunzionale al turismo, dalla zootecnia alla manutenzione forestale. L’esperienza maturata dal Contratto dell’Alto Ofanto rientra perfettamente all’interno del tema scelto per questo focus: «La partecipazione pubblica nella gestione dei corpi idrici» in relazione al «coinvolgimento dei portatori di interesse nei Contratti di Fiume». In questa occasione l’Osservatorio ritiene necessario focalizzare l’attenzione sul «tema della partecipazione pubblica nei processi decisionali sull’acqua, con particolare riferimento ai processi di governance dei Contratti di Fiume». Per la partnership istituzionale che ha creduto negli ultimi cinque anni in questo progetto, lo stimolo ad andare avanti, attraverso l’accelerazione che sarà possibile imprimere ai processi con l’approvazione in Consiglio regionale della legge.
A Roma in rappresentanza del Contratto dell’Alto Ofanto andranno il Sindaco di Calitri, Michele Di Maio, con il gruppo di lavoro. Sarà proprio Calitri ad assumere il ruolo di capofila nella fase operativa e ad ospitare la sede del Contratto, mentre l’assemblea istituzionale è è resterà presieduta dall’ex Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, che nel 2014 guidò la delegazione in Prefettura ad Avellino, nel primo momento di confronto interregionale sul fiume Ofanto.

IL FOCUS DEL MINISTERO SU «LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA NELLA GESTIONE DEI CORPI IDRICI». L’iniziativa promossa dal Ministero dell’Ambiente «intende favorire lo scambio di esperienze e il confronto tra soggetti pubblici e stakeholder, interessati alla gestione dei bacini e sottobacini idrografici», fanno sapere i promotori. Il programma dei lavori prevede numerosi interventi e presenze istituzionali. Tra questi, prevista la partecipazione del Sottosegretario di Stato all’Ambiente Salvatore Micillo, del Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente Tullio Berlenghi e del Direttore Generale di ISPRA, Alessandro Bratti. Nell’arco della tavola rotonda del pomeriggio saranno presenti anche il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Agricoltura Luciano Nieto, il Direttore dell’ANBI Massimo Gargano e una rappresentanza delle Associazioni ambientaliste. L’evento è articolato in sessioni plenarie e tre sessioni parallele tematiche, organizzate in tavoli di discussione che, con l’ausilio di facilitatori, si confronteranno sui seguenti aspetti connessi alla partecipazione nei processi dei Contratti di Fiume: analisi e messa in rete dei portatori di interesse; informazione e comunicazione; partecipazione e responsabilità. Nell’ambito di quest’ultimo tavolo sarà promossa la discussione sul Contratto di Fiume dll’Alto Ofanto. «L’incontro, finalizzato anche all’acquisizione di spunti e informazioni per la definizione di un documento di indirizzo sull’argomento, rappresenta una occasione per contribuire attivamente ai lavori dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume», fanno sapere dal Ministero dell’Ambiente. Al fine di favorire lo scambio di esperienze tra i diversi CdF sui temi oggetto dell’evento è prevista anche una “Sessione Poster multimediale”. I poster saranno proiettati durante l’evento.

L’OSSERVATORIO NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME. L’Osservatorio Nazionale dei Contratti di fiume è nato con la prima riunione del Comitato d’Indirizzo e della Consulta delle Istituzioni. Si tratta di uno strumento fortemente voluto dal Ministro Galletti e realizzato nell’ambito della linea di intervento sulla ‘Gestione integrata e partecipata dei bacini/sottobacini idrografici’ del Progetto CReIAMO PA del Pon Governance 2014-2020. Con l’istituzione dell’Osservatorio, il Ministero assume il ruolo di riferimento nazionale e di promotore dei Contratti di fiume, in connessione con le regioni e province autonome ed il Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume. Inoltre, la completa operatività dell’Osservatorio consentirà non solo di monitorare la diffusione ed evoluzione dei processi dei Contratti sul territorio, ma anche di mettere in connessione le varie esperienze presenti nei diversi territori, favorire scambi e collaborazioni e diffondere buone pratiche. L’Osservatorio è strutturato in un Comitato di indirizzo, un Gruppo di Lavoro Tecnico Operativo e la Consulta delle istituzioni e si avvarrà della banca dati dei contratti di fiume. l’Osservatorio rientra nel Progetto CReIAMO PA (“Competenze e Reti per l’Integrazione Ambientale e per il Miglioramento delle Organizzazioni della PA”), finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, che ha l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficacia nell’attuazione delle politiche ambientali ai vari livelli di management: “CReIAMO PA” vede la collaborazione di Ministero dell’Ambiente, Agenzia per la Coesione Territoriale, Dipartimento della Funzione Pubblica e Sogesid Spa.

Il Contratto di Fiume Ofanto “caso di studio nazionale”

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