Bene il Syllabus per le competenze digitali PA, ma ora vogliamo una strategia nazionale

7 novembre 2018 – AgendaDigitale.eu
Nello Iacono – Stati Generali dell’Innovazione
La pubblicazione in consultazione del Syllabus “Competenze digitali per la PA” è un altro importante contributo realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica per affrontare il tema della grave carenza di competenze digitali del personale delle pubbliche amministrazioni, tra i principali ostacoli al programma di trasformazione digitale della PA disegnato più nel dettaglio dal Piano Triennale per l’Informatica della PA.
Il tutto dovrebbe andare, ci si auspica, verso un nuovo approccio, che ancora manca, al problema: un approccio basato su una strategia globale, forte di iniziative, obiettivi e scadenze precise.   
In particolare, il Syllabus segue la pubblicazione delle linee guida per le competenze di e-leadership, risultato finale di un percorso iniziato nel 2014 da AgID e consolidato adesso con un framework che è uno dei pochi esempi europei di risultato condiviso a livello nazionale e riconosce cinque aree di competenza(Conoscenze digitali: cultura e conoscenze del mondo digitale e dei sistemi ICT; Soft skill: capacità individuali di relazione e di comunicazione; Leadership organizzativa: competenze organizzative e di gestione del cambiamento; Contesto PA: competenze gestionali nel contesto della pubblica amministrazione con la capacità di individuare trend e capire quali saranno le possibili applicazioni;PA digitale: conoscenza dei processi digitali della pubblica amministrazione).
Il progetto Competenze Digitali per la PA
La consultazione sul Syllabus, che è iniziata il 24 ottobre e terminerà il 21 dicembre, si è avviata un po’ a rilento (pochi coloro che finora hanno commentato il testo) e probabilmente avrà bisogno di un maggiore sostegno comunicativo: si tratta di definire, dopotutto, quali competenze digitali devono possedere tutti i dipendenti pubblici, naturalmente con livelli diversi secondo il tipo di attività. Competenze digitali che diventano sempre più fondamentali per un’organizzazione che deve cambiare profondamente.
Altro aspetto da sottolineare è che il Syllabus è solo uno dei tre risultati che si propone di raggiungere il progetto Competenze Digitali per la PA promosso dal Dipartimento della funzione pubblica nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014- 2020 che, come si legge nella presentazione del Syllabus, è “volto al consolidamento delle competenze digitali trasversali a tutti i dipendenti pubblici (non professionisti ICT) e alla diffusione di una visione comune sui temi della Cittadinanza digitale, dell’e- Government e dell’Open government, al fine di accrescere la propensione complessiva al cambiamento e all’innovazione nella pubblica amministrazione”.
Gli altri due, necessari per favorire l’utilizzo del Syllabus da parte delle pubbliche amministrazioni, sono

  • la “realizzazione di una piattaforma applicativa per l’erogazione via web di test di autovalutazione delle competenze e di verifica dell’apprendimento post-formazione basati sul Syllabus, nonché per la selezione dei moduli formativi più appropriati per colmare i gap di competenze rilevati”;

  • il “supporto all’erogazione della formazione attraverso la creazione di un Catalogo della formazione che raccoglie moduli formativi, conformi ad un set predefinito di criteri che includono la corrispondenza al Syllabus, volti a colmare le carenze di competenze digitali rilevate in fase di autovalutazione”.

Si tratta, in modo evidente, del primo progetto concreto e organico per la diffusione delle competenze digitali nel settore pubblico, seppur ancora parziale e privo di quella forza necessaria per una reale accelerazione dei processi di trasformazione digitale in corso.
Andiamo però per ordine, diamo prima uno sguardo di maggior dettaglio al Syllabus e trattiamo successivamente gli aspetti sui quali sarebbe utile un approfondimento o un diverso approccio al tema.
(…)
https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/competenze-digitali-pa-bene-il-syllabus-ma-ora-vogliamo-una-strategia-nazionale/

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