28 gennaio 20200 – Qds.it
Raffaella Pessina
ROMA – Studiare il fenomeno della corruzione di un Paese significa anche pesarne il costo e elaborare strategie per prevenirlo.
“Misurare l’effettività della corruzione nel nostro Paese è fondamentale – ha dichiarato il presidente dell’Autorità Anticorruzione, Giuseppe Busia, alla tavola rotonda organizzata da Eurispes, Dialogo sulla misurazione della corruzione – e questo è già una forma di prevenzione, e un indispensabile strumento per elaborare strategie adeguate per combatterla. Serve anche a pesarne i costi, ed è fondamentale per dare all’estero un’immagine reale e veritiera dell’Italia, non affidata solo a quello che si percepisce, ma fondata su dati oggettivi”.
“Quando c’è del malaffare – ha detto ancora Busia – ci sono alcune circostanze che ricorrono di frequente. Utilizzando le informazioni contenute in varie banche dati, l’Autorità punta pertanto a individuare una serie di ‘indicatori di rischio corruzione’, peraltro in coerenza con quanto previsto dal Pnrr per il miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione”
Alla data di gennaio 2022 sono stati identificati ben 71 indicatori per la misurazione e il contrasto della corruzione, suddivisi in 3 aree tematiche distinte:
1. Indicatori di contesto (49 indicatori articolati in 4 ambiti (Criminalità, Istruzione, Economia e territorio, Capitale Sociale);
2. Indicatori sugli Appalti (17 indicatori) incentrati sulla banca dati nazionale dei contratti pubblici di ANAC;
3. Indicatori “comunali” relativi ai Comuni sopra 15.000 abitanti (5 indicatori).
Sul sito Anac è in fase di sviluppo un’area web dedicata al progetto per la misurazione della corruzione, dove saranno disponibili e consultabili in maniera interattiva gli indicatori e ulteriori dati e informazioni rilevanti per il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni di corruzione.
https://qds.it/anac-busia-corruzione-meno-valigette-ma-finte-consulenze/?refresh_ce