Comitato di Sorveglianza – Roma, 17 maggio 2023

Roma, 17 maggio 2023

Oggi a Roma il primo Comitato di Sorveglianza del nuovo Programma Nazionale Capacità per la Coesione, il principale strumento previsto dalla strategia nazionale di rafforzamento della capacità amministrativa dell’Accordo di Partenariato italiano 21-27 che supporterà le Amministrazioni, in particolare delle Regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo di migliorare la spesa dei Fondi Ue sul territorio.

I lavori sono stati aperti dagli interventi di Michele Palma, Capo Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio, Nicola De Michelis, Direttore Generale della DG Regio IV della Commissione europea, Riccardo Monaco Direttore ff dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e Carla Cosentino, Autorità di Gestione.

In particolare De Michelis ha sottolineato l’importanza di questo strumento nell’insieme dei Programmi italiani 21-27 i cui interventi saranno “al servizio” dei Programmi regionali e del sistema complessivo di governance dei Fondi Ue con la finalità di migliorarne il funzionamento.

Un Programma qualificato a più voci difficile, anche per la novità dell’introduzione del meccanismo del finanziamento non collegato ai costi che vede per oltre il 70% della dotazione complessiva l’assegnazione delle risorse solo a fronte del raggiungimento di target, così come avviene per il PNRR.

Altro elemento messo in luce in apertura dall’Autorità di Gestione Carla Cosentino e su cui si è più volte tornati lungo i lavori è il coinvolgimento diretto delle Regioni del Sud nell’avvio dell’attuazione della prima priorità strategica del Programma.

È infatti in corso un’attività di codefinizione dei fabbisogni di rafforzamento amministrativo dei rispettivi territori che rappresentano i contenuti dei PAR – i Piani di Azione Regionale da approvare entro fine giugno – in tema di assunzioni, formazione e servizi di supporto da erogare tramite il Programma.

I PAR rappresentano la premessa essenziale per far partire la Priorità 1, definendone la logica di intervento e ricalibrando alcuni elementi individuati nella fase iniziale della programmazione sulla base del confronto con le Regioni.

Al centro dei lavori naturalmente anche gli interventi di Assistenza Tecnica programmati nella Priorità 2 – per il rafforzamento della capacità Amministrativa di tutte le altre Regioni del Paese – e nella Priorità 3, finalizzata a migliorare la governance complessiva del sistema delle politiche di coesione con interventi di valenza trasversale.

Altro ambito della Priorità 3 è quello relativo al supporto – anche con investimenti nel rafforzamento delle competenze – alla componente partenariale, presente oggi in modo significativo ai lavori e che ha mostrato grande interesse sia rispetto all’azione di reclutamento per gli enti locali che all’iniziativa della Scuola Nazionale della Coesione, per garantire formazione e aggiornamento ai professionisti del settore. Tra gli interventi di oggi del partenariato quelli di ANCI, UPI, CGIL, UGL, Forum del Terzo Settore e Tavolo dei Contratti di Fiume.

Il Comitato è stato anche l’occasione per approvare la Relazione di Attuazione 2022 del PON Governance, l’avanzamento del Programma e le previsioni di spesa, punti su cui è intervenuta la DG EMPL ricordando l’importanza di quest’ultima fase di attuazione.

Relativamente alle attività di informazione e comunicazione è stato presentato in anteprima il sito web dedicato al nuovo Programma che sarà pubblicato a inizio giugno con il contestuale rebranding dei profili social del PON Governance nel segno di una continuità di finalità strategica tra i due strumenti ed è stato anticipato un evento conclusivo sul PON Governance nella seconda metà di autunno.

Per il CapCoe la comunicazione sarà una leva di attuazione essenziale: perché, come ricordato, si tratta di un Programma complesso, tecnico, nuovo, cruciale per migliorare la performance degli investimenti Ue in una fase di rilancio e ripresa del Paese. E perché, conseguentemente, sta richiamando l’attenzione delle Amministrazioni a tutti i livelli e anche di altri Paesi europei. “Dovremo essere preparati a rispondere, commentare, spiegare cosa fa il Programma e come lo fa”, ha commentato in conclusione De Michelis.